giovedì 28 luglio 2011

E questo cos'è?


betty su Piazza Rossetti, "da salotto buono a mercato"

Sempre sul "Grillo":

Postato Mercoledì, 27 luglio 2011 alle 19:29

salve a tutti, io non parlo per denigrare, dico solo quello che penso e se non essere d'accordo con lei vuol dire essere non educata: allora lo sono!! io c'ero quella sera in piazza il mercatino era carino. ciao ciao



L'odore di formaggio e di cipolla associato al "suono" del pelapatate ha sicuramente mandato in estasi betty che non ha "visto" ma "sognato".

A proposito di "non calpestare le aiuole" cosa vi dicono queste immagini?

5 commenti:

  1. A Vasto, Betty, c'era un detto che dava un manto eroico a chi lo pronunciava. Più che altro era una frase ricorrente a conclusione di un dibattito attorno a qualcuno che per arrivare chissà dove aveva sopportato fatiche e privazioni. Quasi sempre la Cùmmara concludeva con: "mèje pane e cipàlle a' la càsa mà" (meglio mangiare solo pane e cipolla, purchè a casa mia).
    Effettivamente non di rado si mangiava pane e cipolla, ma a nessuno veniva i mente di criticarne l'odore.
    Ma, come vedi Betty, i tempi sono cambiati e così l'odore di cipolla e di formaggi (pensare che ci sono rinomate fiere di soli formaggi) fa oggi arricciare il naso alla borghesia vastese.
    Così come una volta risuonava gradito a tutti il battere regolare del calderaio o dello stagnaro, oggi il meno invadente frullare del pelapatate urta l'orecchio musicale di alcuni nostri concittadini.
    Quindi solo Chopin, tartine imburrate e gazebo con ceramiche di Capodimonte e porcellane di Llandrò.

    Circa i piccioni, mi spiace Betty ma la colpa è loro; se nascevano uccelli fratino oggi li avremmo coccolati tra le aiuole di piazza Rossetti e condotte scolaresche ad ascoltarne il cinguettio.
    Hai fatto caso Betty? Quando gli vogliamo male li chiamiamo piccioni, ma se gli vogliamo bene allora sono colombi.

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  2. Bene signor Ciccosan, ci siamo dati anche alla "poesia" sa anche in quel campo, nel mio piccolo, qualcosa so fare. Spero però che nel "salotto" di casa sua non si sentano gli odori di cucina che ha sopra tanto poeticamente ha descritto. Se ricorda, quando non ancora avevano inventato gli ambienti "open space", si chiudeva la porta della cucina per non far giungere gli odori di questa in tutta la casa. Dei piccioni risponderò in altra sede.

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  3. Architè, ma pure io, sul suo blog, le avevo detto che l'idea del mercatino era buona ma bastava dargli un giusto decoro, senza se e senza ma, e senza "mio marito nemmeno lo voleva"
    bensì uniti e compatti a far si che una idea bella risultasse tale, oltre che fruibile al "pubblico" tutto!
    Lei, invece di rispondere a me, se non per la solita e devastante: "restiamo in tema" che da quando commento mi accompagna, va a dare risalto alla Betty...
    Ummmmm: sono quasi gelosa!!!
    Scherzo ovviamente!
    BETTY: sono con te!!! L'odore di formaggio e cipolla mi eccita e mi entusiasma!!!
    P.S.
    Architetto: non sarà mica un lavatoio-vespasiano per piccioni quello che vedo in foto?
    Però, non può negare il rispetto per l'aiuola con quei tubi (tanto per agganciarmi al post su) messi sul terreno...

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  5. Architetto se vuole arrampicarsi faccia pure. Una piazza non è il salotto di casa e il confronto è improponibile. Non c'è mercato al mondo in cui non si trovino friggitrici e fornacelle per arrosticini e salsicce. Il paninaro che fa panini con sangue di maiale bollito e cartocci di trippa e musso, li può trovare in piazza Santa Croce a Firenze. Se poi le interessa il brodo di polipo c'è piazza Plebiscito a Napoli.
    E se poi cerca la pizza fritta, quella che faceva la Loren nel film l'oro di Napoli, dovrebbe andare al mercato di San Gregorio Armeno sotto Natale; sempre se riesce a passare.
    Una cosa mi incuriosisce: perchè l'immissione di odori indesiderati in un salotto è da redarguire, mentre non lo è l'immissione di musica indesiderata nello stesso salotto.
    E dire che sia le salsicce che la musica sono destinati agli stessi turisti che si invoca arrivino a frotte.
    Non sempre quello che piace all'uno piace anche all'altro, quindi o non si fa niente o una volta sopporta l'uno e una volta sopporta l'altro. Ma non è lo stesso nella vita di coppia?

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