"Caos fogne, vendiamo l'Aqualand"
L'idea del presidente Forte: destiniamo i fondi alla ristrutturazione degli impianti. Pubblicato su "Il Messaggero"
di Marina Recinelli
Vendiamo l’Aqualand e destiniamo i fondi alla soluzione del problema fogne che riguarda sia la città alta che la Marina: a lanciare la proposta il presidente del Consiglio comunale Peppino Forte. Provocazione? Sino ad un certo punto: E’ urgente intervenire per risolvere il problema di una rete fognante ormai inadeguata – afferma Forte – Nel caso in cui, dopo aver attivato tutti i canali di finanziamento possibili, non si riuscisse a reperire i fondi necessari, credo che il Comune debba mettere in vendita i gioielli di famiglia. Tra questi il Parco Aqualand, valutato intorno ai 15 milioni di euro e che frutta alle casse comunali somme davvero esigue. Andrebbe promosso un bando europeo – spiega Forte - finalizzando gli introiti della vendita alla realizzazione di nuovi tratti di rete fognante. Penso che l’Amministrazione debba valutare l’idea e verificare se si tratta di una strada percorribile, in quanto la struttura è stata realizzata con finanziamenti pubblici, così come andrebbero analizzate altre possibili alienazioni. Realizzare nuove reti fognanti rappresenta una priorità”. Una proposta che giunge alla vigilia dell’annunciata conferenza dei servizi, fissata per il 25 agosto, che vedrà seduti allo stesso tavolo Comune, Sasi, Ato e Consorzio di Bonifica, intenzionati a trovare soluzione definitiva al problema di Fosso Marino che, con lo sversamento di liquami a mare, ha rappresentato la vera emergenza dell’estate vastese, e non solo. Attualmente è ancora in funzione il servizio autospurgo per evitare ulteriori sversamenti. Interventi assai costosi, assieme allo smaltimento dei fanghi, dei quali pure si dovrà discutere, visto che il Comune è intervenuto quale autorità deputata alla tutela ambientale ma non deve occuparsi direttamente della gestione della rete fognante e non sembra intenzionato ad accollarsene le spese. Sulla questione Fosso Marino è intervenuta anche Legambiente che per Vasto ha proposto un green new deal a tutela della costa e per il rilancio del turismo di qualità, contro le speculazioni edilizie e per la realizzazione di opere pubbliche utili alla collettività: La vicenda di Fosso Marino, che con i suoi continui allarmi e sversamenti in mare di liquami, causati da una falla della rete fognaria, ha impensierito bagnanti e turisti, ha negativamente influenzato gli operatori turistici locali, ma ha anche sollevato riflessioni sullo stato del sistema fognario di Vasto e sulla sua edificazione selvaggia. Non ci si può limitare alla rincorsa dell’emergenza – ha precisato Giuseppe Di Marco, della segreteria regionale di Legambiente – da qui la proposta per una maggiore qualificazione dei servizi e una tutela dell’ecosistema marino e costiero, base del turismo di qualità e percorso obbligato per garantire la competitività dei territori. Un percorso di responsabilità, per Legambiente, cui una città come Vasto, che si pone all’interno della perimetrazione dell’istituendo Parco della Costa Teatina, non può sottrarsi.
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