martedì 4 settembre 2012

Pulchra. E no! Se sei buono ti tirano le pietre. Sei cattivo e ti tirano le pietre.


Mi accusano di denigrare la città se "segnalo". Poi mi accusano di non segnalare. Insomma! Caro Enrico ...
Fonte Vasto24.it

La differenziata fa flop, direttore Pulchra commenta: “Colpa di chi non segnala le micro-discariche”
Montagne di spazzatura che costeggiano le vie, rifiuti ammonticchiati nelle campagne, la situazione sul fronte della nettezza urbana suscita sdegno e vespai di polemiche. Il dott. Tilli della Pulchra: “Necessario un cambio di abitudini dei vastesi”

Qualcosa è andato storto. I vertiginosi costi sborsati sul fronte della comunicazione non hanno sortito gli effetti sperati. O forse è il sistema messo a punto per la raccolta porta a porta a necessitare ritocchi, non strappando il consenso della cittadinanza.
Fatto sta che la strategia di raccolta differenziata studiata ad hoc per il comune istoniese non riesce a conquistare quella meta tanto agognata: il 65% di materiale riciclabile imposto dall’alto del governo italiano.
Allora si corre ai ripari. Come? Appellandosi ripetutamente al buon senso civico perché si denuncino gli autori delle micro-discariche a cielo aperto, quelle che punteggiano le vie del Comune oggetto delle lamentele inoltrate da lettori e potenziale causa di malanni e infezioni.
Abbiamo vanamente tentato di contattare Enrico Tilli, direttore dell’agenzia pubblico-privata Pulchra preposta al rastrellamento dei rifiuti, per qualche parola in merito, ma questi ha esulato le nostre chiamate, liquidandoci con la promessa di una ventura chiacchierata non ancora collocata temporalmente. Eppure non ha mancato di pronunciarsi sulla questione a mezzo stampa, attraverso cui ha additato di responsabilità per lo stato degradante delle vie tutti i concittadini provvisti di paraocchi ogniqualvolta colgono in fallo vicini e compaesani dediti all’abbandono di rifiuti sul ciglio della strada.
“Serve un cambio di mentalità e un cambio di abitudini”, è la sentenza spiccata dal direttore nel corso di recenti dichiarazioni.
A ben poco sono valse, infatti, le ore di formazione spese dai ragazzi volontari dell’Arci, WWF, Legambiente e Giacche Verdi (su disposizione dell’assessore all’ambiente Anna Suriani), che sono scorazzati per ospedali, supermercati e persino piazzette di quartiere a predicare – come santoni farneticanti – la necessità dell’adozione di una condotta rispettosa dell’ambiente. Il tutto seguito dalle istruzioni cui attenersi per la raccolta differenziata.
Vani anche gli sforzi di formare figure di vigilanti fra i membri della protezione civile attraverso 30 ore di corsi e lezioni.
Chissà che, se amministrazione e agenzie piegassero un nuovo piano alle concrete esigenze dei cittadini e quei vastesi incuranti si sforzassero di andare incontro alle necessità ambientali, la città non si scrolli di dosso la fama di “turismo dei rifiuti” e l’epiteto di “Napoli d’Abruzzo”.

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