sabato 23 giugno 2012

Poesie d'estate.

Ripetere banalmente, come un mantra sinistro, che “la maggioranza è quella uscita dalle urne”, non aiuta, perché la maggioranza uscita dalle urne aveva due consiglieri di Giustizia Sociale, due dell’Idv e nessuno del Psi (partito non presente alle elezioni con una propria lista), mentre ora ne ha uno e uno nei primi due e addirittura tre nel terzo. Ripetere banalmente, come un mantra destro, che “l’amministrazione Lapenna è un cavallo imbizzarrito al Luna Park”, non aiuta, perché in realtà non è affatto imbizzarrito, ma fermo, irrimediabilmente fermo. Per muoverlo, occorre un grande patto per Vasto, un patto che ne progetti e ne segni la svolta, il rilancio, proprio oggi che la decadenza, da noi prevista con largo anticipo, è sotto gli occhi di tutti. Un patto tra chi? Il patto deve nascere tra forze e, soprattutto, tra uomini e consiglieri di buona volontà, disposti a toccare davvero i temi cruciali, ad affrontare i problemi non più procrastinabili, a farsi carico di scelte decisive per lo sviluppo di Vasto. Come può una maggioranza andare avanti se c’è ancora chi ritiene una bestemmia parlare di sviluppo eco-sostenibile, di patto per il territorio, di chi è animato solo ed esclusivamente dalla protezione del proprio orticello elettorale? Noi riteniamo che tra Pd e Psi, i due gruppi principali in Consiglio, possa prendere corpo, grazie a una riconosciuta tradizione di cultura di governo, una nuova base per aprire a quanti vogliano raccogliere la sfida dei progetti da realizzare, dopo un anno di fermo amministrativo. È il momento del coraggio. È il momento di osare. È il momento di includere, non di escludere o, peggio, di rinchiudersi. I fortini sono destinati a crollare come i castelli di sabbia. La prima onda li porta via, anche se sono stati costruiti dalle urne. 

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