lunedì 4 agosto 2014

Fuori dal Coro

Da NoiVastesi.com

La “Festa del Ritorno”, annuncia una manifestazione dedicata a chi rientra per sempre a Vasto, “pe tornà do so nate”. La realtà è diversa, sarebbe più appropriato chiamarla la “Festa con toccata e fuga”. Il tempo necessario per render omaggio ai genitori, riabbracciare i parenti, possibilmente qualche bagno e ripartire per luoghi più accoglienti. Dove è stato possibile costruire il proprio futuro, una famiglia e altro. Razionalizzando l’evento e togliendo quella patina dorata di amarcord, questa manifestazione ha il sapore di una presa in giro. L’essere “festeggiati” dalle istituzioni che non ti hanno supportato, che non ti hanno dato la possibilità di costruire un futuro dove volevi restare e ti hanno lasciato solo l’alternativa di emigrare, ha il sapore della beffa. Per il sindaco la loro è stata “una scelta di vita”, mentre, purtroppo, è stata una necessità. La responsabilità di chi amministra non può limitarsi a “ coltivare un legame e non dimenticarli”ma è quella di impegnarsi fattivamente per frenare questa emorragia di forze giovani di cui ha bisogno Vasto. Non basta offrire a questi romantici, che amano la loro terra forse più di chi vi risiede, una serata con discorsi d’annata rispolverati per l’occasione, due barzellette, due canzoni e arrivederci e grazie. I festeggiati, dopo questa sceneggiata, ripartono con il dubbio se non certezza di essere stati “coglionati”.
E’ giusto, con il premio “Teniamoli D’Occhio”, dare il riconoscimento alle giovani speranze del nostro territorio, ma sarebbe più necessario, anche per loro, promuovere un intervento da parte del sistema pubblico e del privato per promuovere un “Teniamoli a Vasto”. Abbiamo bisogno di forze nuove e valide per non diventare un paese geriatrico. Speriamo che l'enunciazione economica “ La moneta cattiva caccia la buona” non sia valida anche per i nostri cittadini. E’ un regalo del clientelismo che continua a far vittime.

Enzo


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